Dieci anni fa, dopo aver cessato la mia attività presso il Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare, mi sono dedicato alla mia passione di sempre: la narrativa. In un paio di anni ho scritto, di getto, alcuni romanzi che sono stati pubblicati, ma hanno avuto un successo limitato. Da allora, più che un libro, ho cominciato a costruire un “progetto editoriale” che fosse veramente valido, anche dal punto commerciale.
Il primo pensiero è stato quello di individuare una “Agenzia Letteraria” che potesse indirizzarmi in quegli accorgimenti professionali che sono indispensabili per trasformare una buona storia in un romanzo che desti il desiderio di essere acquistato e letto.
Assieme alla bozza del mio nuovo “progetto” è nato un nuovo modo di narrare. Per i miei libri ho cercato infatti di delineare un nuovo genere letterario che li rendesse unici e ben riconoscibili.
È nato così il “Verismo Interattivo”, un grosso laboratorio in cui forgiare dei libri che soddisfacessero ad alcune regole semplici ma specifiche ( http://www.bottegaeditoriale.it/questionidieditoria.asp?id=192 ) :
1- Il libro deve avere uno “scopo” da trasmettere al pubblico.
2- Deve partire da “fatti veri”, collegati da una trama inventata ma sempre ampiamente plausibile. 3- Deve proporre argomenti culturali o di attualità che possono essere approfonditi nei vari Forum presenti in rete.
Per lunghi anni ho discusso questo mio duplice progetto con amici editor, conosciuti sui vari social, da Facebook a LinkedIn. Sono nate discussioni e dibattiti nei vari Form. Adesso pongo di nuovo il questo sul nuovo Forum: LaMiaOpinione: https://lamiaopinione.forumfree.it/?act=Search&CODE=02&MID=13156646 :
Agenzie sì o no?. Alcuni le sconsigliavano perché hanno un costo. Per scrivere un buon libro, in effetti, potrebbe essere sufficiente affidarsi a un buon editor, con un costo inferiore. Tuttavia restava il problema che un libro, pur se ottimo, ha bisogno di un editore e di un programma di marketing per avere un buon risultato nelle vendite. Il pensiero è tornato quindi alle agenzie e ciò mi ha indotto a fare anzitutto una indagine tra quelle disponibili in rete.
Per motivi di privacy non farò, in questo articolo, i nomi di quelle che ho scelto. Chi volesse approfondire l’argomento può leggere il risultato della ricerca, condotta alcuni anni fa, scorrendo questa pagina “Articoli”. Nell’articolo “Agenzie letterarie in Italia” si trova una valutazione dei dati contenuti nel successivo articolo “Agenzie letterarie – dati dal web”.
La ricerca è stata discussa ampiamente sul social LinkedIn. In sintesi ho individuato sette agenzie che ho cercato di valutare per la mia scelta in base ai seguenti quattro parametri:
1- Il costo di una scheda di valutazione di un testo inedito di circa 200 cartelle.
2- Il numero di Valutatori (titolari e collaboratori) di cui dispone l’agenzia.
3- Il numero di Autori che ha in portfolio.
4- Il numero di Case Editrici che ha in portfolio.
Dopo aver contattato in vario modo la maggior parte delle agenzie selezionate, ho scelto “La Bottega Editoriale” perché era quella che aveva ottenuto il punteggio maggiore.
È iniziato così un percorso durato circa un anno in cui il testo originario che avevo proposto è stato analizzato e ne è stata compilata una scheda di valutazione gratuita. Da essa risultava che la storia descritta era valida, tuttavia servivano una serie di aggiustamenti che, a prima vista, mi erano sembrati superflui.
Occorreva quindi scegliere se proseguire il percorso che da quel momento diventava a pagamento, oppure lasciar perdere. Ho pensato che, fino ad allora, la narrativa era il mio hobby e, come tutti gli hobby, hanno un costo, con la prospettiva che, se i miei libri risultavano di interesse generale, poteva diventare un lavoro redditizio, per cui sono andato avanti.
Si è passati quindi alla analisi critica del testo, alla limatura di molte ripetizioni o di argomenti che esulavano dallo scopo che mi ero prefisso di raccontare al pubblico, cui io stesso, come autore, non avevo fatto caso. Alcuni brani sono stati spostati in posizioni diverse in modo da vivacizzare il discorso e creare un po' di suspense, quegli accorgimenti stilistici che in gergo letterario sono chiamati climax e cliffhanger. Il testo nel suo complesso è diventato più scorrevole e gli argomenti più correlati tra loro (http://www.lucidamente.com/44099-dal-sessantotto-alla-corruzione-generalizzata/ ).
Si è passati quindi alla scelta dell’editore e, in questo caso la differenza è stata fondamentale. Le case editrici non a pagamento, difficilmente leggono un libro presentato da un autore sconosciuto, per il semplice motivo che ne arrivano troppi e alcuni di qualità molto scadente. Se invece un romanzo è accompagnato da una lettera: “Il testo è stato rivisto da Bottega Editoriale”, allora la Casa Editrice sa che la qualità è garantita da un professionista ed è disposto a leggerlo e valutarne la pubblicazione ( http://www.ilsemebianco.it/blog/ ).
A questo punto l’opera dell’agenzia deve continuare anzi, l’agente deve prendere il controllo di una campagna pubblicitaria in cui l’Autore deve dare la sua disponibilità a presentazioni e diffusione sui mass media. Solo in questo modo si possono ottenere dei risultati soddisfacenti per immettere sul mercato un libro di un autore nuovo.
Questo è il momento in cui l’hobby si trasforma in lavoro e io con “La Bottega Editoriale” mi son trovato benissimo. Il libro comincia a essere venduto on line e anche nelle librerie, raggiungendo posizioni di rilievo nelle graduatorie che Amazon compila sui libri più venduti. Quando entro in un negozio mi capita che la gente mi conosce per avermi visto sulla copertina di un libro.
Concludo con due riflessioni: se si decide di diventare Autore, è necessario rivolgersi a una agenzia, altrimenti si rimane in un limbo di speranze da cui si ottengono solo delusioni. Fra le agenzie sono rimasto contento della “Squadra Bottega Editoriale” proprio perché le persone che la compongono mi hanno accolto nella loro squadra, in cui all’Autore rimane la prerogativa di lanciare una storia e a loro la professionalità di renderla commercialmente valida.